mercoledì 7 agosto 2013

I numeri vincenti della sottoscrizione a premi della festa provinciale di Liberazione - estrazione di martedì 6 agosto

Numeri vincenti sottoscrizione a premi
1 Sorvolo del lago di Garda in ultraleggero 1623
2 TV Color 32" Led Samsung 0254
3 Cellulare Samsung 0822
4 Cena per due persone presso Casa del popolo via F.lli Bandiera Brescia 0422
5 Ferro da stiro 0048
6 Minipinner ad immersione 1918
7 Phon da viaggio Trevi 1111
8 Confezione prodotti biologici 0273
9 Ombrellone da spiaggia 1542
10 Confezione bottiglie di vino 1507

domenica 9 giugno 2013

Fracking e rigassificatori, il ministro Zanonato punta a favorire il bilancio delle società minerarie e la speculazione energetica con gravi rischi per la catena alimentare umana in Italia

Passata la tornata elettorale, dalla quale si è avuta la conferma che l'elettore, come risposta ai disastri passati e presenti politici ed economici, abbia privilegiato e continui a privilegiare la scelta della fuga dalle urne, con perdite enormi di voti in termini assoluti da parte di tutte le forze politiche, restando comunque maggioritaria, tra chi vota, la scelta delle forze che hanno portato l'Italia nella situazione attuale.
Il rifiuto di votare chi si propone come alternativa resta di difficile interpretazione, stante che, al di là delle chiacchiere, il grillismo non si può certo qualificare come proposta alternativa "di sistema". Questa tendenza ha riguardato anche la proposta di Rifondazione Comunista. E se per noi si potrebbe ipotizzare un ritardo nella scelta di presentarci da soli - cosa senz'altro vera - lo stesso non si può dire per "Brescia bene comune solidale e libertaria", che ha condotto una campagna di un anno, e che poteva vantare la presenza, sia nella figura della candidata sindaco, sia in parecchi componenti della lista, di persone che negli scorsi anni si erano distinti come attivisti "indipendenti" nei vari "movimenti" nella città; nonostante questo, questa lista ha ottenuto un consenso addirittura inferiore al nostro.
Come mai? Pur inclini all'autocritica, non crediamo si tratti solo di nostri errori. La spiegazione più semplice, probabilmente semplicistica, potrebbe essere quella che le sirene capitalistiche, l'illusione del bengodi del mercato, continui a dominare ed a pervadere la "cultura" delle masse, le quali, dopo aver inseguito gli imbonitori alla Berlusconi, alla Bossi, alla Grillo, all'apparir del vero continuino ad attendere qualche evento miracolistico; atteggiamento nell'immediato più gratificante, rispetto al farsi carico anche di un lavoro partecipato a lungo termine, ma sicuramente portatore di atroci disillusioni.
Noi riprendiamo ostinatamente il nostro lavoro di ricerca e di denuncia, e partiamo da questa segnalazione proveniente da Medicina Democratica, riguardante il discorso del neo ministro dell'industria Zanonato, il quale, parlando davanti alle commissioni riunite di Camera e Senato, fa esplicito riferimento, sia pure di sfuggita, alla tecnica di estrazione del gas col Fracking, progetto che rguarda in maniera massiva l'Italia, in particolare pressoché l'intera pianura padana, e che interessa anche la provincia di Brescia con una concessione di ricerca ed estrazione del gas su una estensione di quasi 300 chilometri quadrati. Torneremo in modo più mirato ed approfondito su questa questione.

Fracking e rigassificatori, il ministro Zanonato punta a favorire il bilancio delle società minerarie e la speculazione energetica con gravi rischi per la catena alimentare umana in Italia

L'economia italiana per il ministro Flavio Zanonato? Generici accenni alle agevolazioni alle piccole e medie imprese, generici accenni alle liberalizzazioni di mercato e delle banche, ma precise valutazioni su Fracking e rigassificatori.
Il ministro Zanonato punta, dunque, a favorire il bilancio privato delle società minerarie, e la speculazione energetica, con gravi rischi per la catena alimentare umana in Italia, territorio altamente antropizzato e che, idrogeologicamente, non può tollerare un'azione altamente invasiva e distruttiva delle rocce di scisto e delle falde idriche, come il fracking, né può ancora puntare, stoccando gas e petrolio, a produrre energia elettrica bruciando e speculando sui combustibili fossili. I quali, visto che la tecnologia oggi consente di produrre sempre più energia da fonti rinnovabili, vanno riservati, essendo stato superato il picco massimo del consumo delle riserve, sempre di più a garantire il funzionamento della società motoristica così come la conosciamo dalla rivoluzione industriale in poi.
Argomento che chiaramente non interessa alle società minerarie (rinuncerebbero mai a parte dei loro profitti?), ma che dovrebbe riguardare chi amministra lo Stato. Sono infatti i nostri politici che dovrebbero chiedersi il perché dobbiamo affannarci a cercare gas e petrolio, scindendolo addirittura dalle rocce che lo contengono, quando sarebbe ora di risparmiarlo, diminuendo al massimo la produzione di energia elettrica?
Ricordo che il fracking è un'esplosione di acqua, acidi ed esplosivi che frantumano la roccia per liberare il metano (ancora non riescono a scindere il petrolio dalle rocce che lo imprigionano, ma ci stanno provando) su larghe estensioni di sottosuolo.
Sottosuolo letteralmente saccheggiato: si frantuma una zona, si raccoglie il gas liberato dalla roccia e si passa subito dopo alla zona adiacente. Il ciclo si ripete più volte nell'area interessata, fino alla sua devastazione e al suo completo inquinamento.
Allego la relazione trascritta dell'intervento del ministro Zanonato in audizione alla Decima commissione, nella quale però non appare nella sua interezza il riporto e il raccordo allo shale gas, alla tecnica del fracking e ai rigassificatori, fatti invece a voce dal ministro. Ascoltabile con chiarezza nell'intervento filmato del link sottostante che allego.
Nello stesso video al tempo di "15,29" l'intervento di risposta a Zanonato del portavoce al Senato del M5S della Basilicata, Vito Petrocelli, geologo che, sulla questione dello shale gas, ma anche della genericità delle dichiarazioni di economia del ministro in audizione, ha avanzato gli stessi dubbi e le stesse perplessità che avanzerebbero cittadini e piccole e medie imprese. Il video è completo e si possono anche ascoltare gli interventi dei senatori di tutti gli altri partiti, anche di maggioranza, i quali ultimi, tranne che per il gas, hanno avanzato uguali scetticismi sulle piccole e medie imprese. Ma allora, è la mia domanda sempliciotta che non vuole risposte, perché hanno votato il recente Def, Documento economico finanziario, e accettato la recente Sen, Strategia energetica nazionale, che contiene tutti gli estremi di ciò che ha sintetizzato ieri il ministro Zanonato in audizione alla Decima commissione?
Un saluto,
e.p.
http://webtv.camera.it/portal/portal/default/Commissioni/Dettaglio?IdEvento=5725

lunedì 18 febbraio 2013

Giovedì 21 febbraio gran finale della campagna elettorale per Etico, a sinistra

Giovedì 21 Febbraio per la chiusura della campagna elettorale sono previsti due eventi: al pomeriggio la carovana della salute, con conferenza stampa "en plein air" sotto l'inceneritore,  poi a seguire le varie tappe più significative della situazione socio-sanitaria bresciana: psichiatria, carcere, non autosufficienza, Caffaro, sanità ospedialiera. Ovviamente si confida che un tempo troppo inclemente non intralci l'iniziativa. A partire dalle 19.00 ci sarà la chiusura ludico-musicale. Ospite d'onore sia al pomeriggio che alla sera il capolista Andrea Distefano, supportato nel pomeriggio da due indiscusse autorità nel campo della salute come Vittorio Agnoletto e Fulvio Aurora.

Qui sotto il volantino della iniziativa della carovana
 E qui invece la locandina della serata ludico-musicale con il duo Meo - Mixe Circus

lunedì 26 novembre 2012

Firma per i referendum! - Orari e comuni della Franciacorta - Ovest bresciano - lago d'Iseo

LAVORO (2),PENSIONI(2),CASTA(1)    
REFERENDUM 5 firme

Dove firmare nei comuni dell' Ovest Bresciano, 
Franciacorta e Sebino:

ADRO: 
Uffico Anagrafe
dal lunedì al venerdì 
dalle 9.30 alle 12.30
sabato dalle 9 alle 11.30

BERLINGO
Ufficio 
Anagrafe
Da Lunedì a Venerdì dalle ore 10:00 alle 13:00
Mercoledì dalle 
ore 15:30 alle 17:00
Sabato dalle ore 10:00 alle 17:00

BRANDICO

Ufficio Anagrafe
Da Lunedì a Sabato dalle ore 10:00 alle 12:00 ( 
Mercoledì chiuso )
Mercoledì dalle ore 14:00 alle 17:00

CAPRIOLO 

Ufficio Anagrafe
lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 
12.30
giovedì dalle 15 alle 18.45

CASTEGNATO
Ufficio Anagrafe
Da 
Lunedì a Venerdì dalle ore 9:00 alle 12:30
Lunedì dalle ore 16:00 alle 
17:45
Sabato dalle ore 9:00 alle 12:00

CASTELCOVATI
Ufficio Anagrafe

Da Lunedì a Sabato dalle ore 9:00 alle ore 12:00 ( Giovedì chiuso )

Mercoledì dalle ore 15:00 alle 17:00


CASTREZZATO
Ufficio Anagrafe
Da 
Lunedì a Sabato dalle ore 9:30 alle 12:00 ( Mercoledì chiuso )

Mercoledì dalle ore 16:00 alle 18:00

CAZZAGO SAN MARTINO
Ufficio 
Anagrafe
Da Lunedì a Venerdì dalle ore 9:00 alle 12:30
Lunedì e 
Mercoledì dalle ore 16:00 alle 18:00
Sabato dalle ore 9:00 alle 12:00


CELLATICA
Uffico Segreteria
Lunedì/Mercoledì/Venerdì dale ore 10:00 
alle ore 12:00

CHIARI
Ufficio Anagrafe
Da Lunedì a Venerdì dalle ore 9:
00 alle 14:00 ( Mercoledì chiuso )
Mercoledì dalle ore 16:00 alle ore 
16:30

COCCAGLIO
Ufficio Anagrafe
Da Lunedì a Venerdì dalle ore 10:00 
alle ore 12:30 ( Giovedì chiuso)
Martedì e Mercoledì dalle ore 17:00 
alle ore 18:00
Sabato dalle ore 9:00 alle ore 12:30

COLOGNE
Ufficio 
Anagrafe
Da Lunedì a Sabato dalle ore 10:00 alle 12:30
Lunedì e Giovedì 
dalle ore 16:30 alle 18:00

COMEZZANO CIZZAGO
Ufficio Anagrafe
Da 
Lunedì a Sabato dalle ore 10:00 alle 12:30
Lunedì e Mercoledì dalle ore 
14:00 alle 17:00

CORTEFRANCA
Ufficio Anagrafe 
dal lunedi al sabato 
dalle 9 alle 12.30
giovedì chiuso
martedì dalle 17 alle 18.30

CORZANO

Ufficio Anagrafe
Da Lunedì a Venerdì dalle ore 10:00 alle 12:00 ( 
Mercoledì chiuso )
Mercoledì dalle ore 15:00 alle 18:00
Sabato dalle 
ore 9:00 alle 11:30

ERBUSCO
Ufficio Anagrafe
Da lunedì a Venerdì dalle 
ore 9:30 alle 12:30
Mercoledì e Giovedì dalle ore 16:30 alle 18:00

Sabato dalle ore 9:00 alle 12:00

GUSSAGO
Ufficio Segreteria
Da Lunedì 
a Venerdì dalle ore 9:00 alle ore 13:00 ( Mar e Gio chiusura ore 12:00 
)
Lunedì dalle ore 15:30 alle ore 17:30

ISEO
Ufficio Anagrafe
Da 
Lunedì a Sabato dalle ore 9:00 alle 11:45
Lunedì e Mercoledì dalle ore 
16:00 alle 16:45

LOGRATO
Ufficio Anagrafe
Da Lunedì a Venerdì dalle 
ore 9:00 alle 12:30 ( Giovedì chiuso)
Giovedì dalle ore 14:00 alle 17:
00
Sabato dalle ore 9:00 alle 12:00

LONGHENA
Ufficio Unico
Da Lunedì a 
Sabato dalle ore 9:00 alle ore 12:00
Martedì e Giovedì dalle ore 15:00 
alle 17:00
Lunedì e Mercoledì dalle ore 16:00 alle ore 16:45

MACLODIO

Ufficio Anagrafe
Da Lunedì a Sabato dalle ore 9:00 alle 12:30 ( chiuso 
Giovedì )
Giovedì dalle ore 14:30 alle ore 16:30

MAIRANO
Ufficio 
Anagrafe
Da Lunedì a Sabato dalle ore 9:00 alle ore 12:30

MARONE

Ufficio Anagrafe
Da Lunedì a Venerdì dalle ore 9:00 alle ore 12:30 ( 
chiuso il Mercoledì )
Martedì dalle ore 16:00 alle 17:00
Sabato dalle 
ore 9:00 alle 12:00

MONTE ISOLA
Ufficio Anagrafe
Da Lunedì a Venerdì 
dalle ore 8:30 alle 13:00
Sabato dalle ore 8:30 alle 12:30

MONTICELLI 
BRUSATI
Ufficio Anagrafe
Da Lunedì a Venerdì dalle ore 8:30 alle ore 12:
30
Martedì e Giovedì dalle ore 16:00 alle ore 18:00
Sabato dalle ore 8:
30 alle ore 12:00

OME
Ufficio Anagrafe
Da Lunedì a Sabato dalle ore 9:
00 alle ore 12:00
Lunedì e Mercoledì dalle ore 16:30 alle ore 18:15


OSPITALETTO
Ufficio Anagrafe
Da Lunedì a Venerdì dalle ore 10:00 alle 
ore 12:30
Martedì e Giovedì dalle ore 16:30 alle ore 18:00
Sabato dalle 
ore 9:00 alle ore 11:00


PADERNO FRANCIACORTA
Ufficio Segreteria

Martedì /Giovedì/Venerdì dalle ore 10:00 alle ore 12:30
Giovedì dalle 
ore 16:00 alle ore 17:00
Sabato dalle ore 11:00 alle ore 12:30


PALAZZOLO S/O
Ufficio Anagrafe
Da Lunedì a Venerdì dalle ore 9:30 alle 
12:30
Martedì e Giovedì dalle ore 16:45 alle 17:45
Sabato dalle ore 9:
00 alle 12:00

PARATICO 
Ufficio Anagrafe/Segreteria
da Lunedì al 
Venerdì dalle 9 alle 13
martedì e giovedì dalle 16.30 alle 18.30
sabato 
dalle 9 alle 12

PASSIRANO
Ufficio Anagrafe
Da Lunedì a Venerdì dalle 
ore 9:00 alle ore 12:30
Lunedì e Giovedì dalle ore 14:30 alle ore 17:45

Sabato dalle ore 9:00 alle ore 12:00

PONTOGLIO
Ufficio Anagrafe
Da 
Lunedì a Venerdì dalle ore 8:30 alle 12:30
Lunedì/Martedì/Giovedì dalle 
ore 17:00 alle 18:00
Sabato dalle ore 8:30 alle 12:00

PROVAGLIO D'ISEO

Ufficio Anagrafe
Da Lunedì a Sabato dalle ore 8:30alle 12:30
Martedì 
dalle ore 15:00 alle 18:00
Mercoledì e Giovedì dalle ore 15:00 alle 17:
00

ROCCAFRANCA
Ufficio Anagrafe
Da Lunedì a Sabato dalle ore 9:00 alle 
12:00
Giovedì dalle ore 14:00 alle 16:00

RUDIANO
Ufficio Anagrafe

Lunedì dalle ore 9:00 alle 10:00
Da Martedì a Venerdì dalle ore 9:30 
alle 12:30
Martedì dalle ore 17:30 alle 18:30
Sabato dalle ore 9:30 
alle 12:00

RODENGO SAIANO
Ufficio Anagrafe
Lunedì/Sabato ( chiuso il 
Giovedì ) dalle ore 9:00 alle ore 13:00
Sabato chiusura ore 12:00


ROVATO 
Ufficio Anagrafe
lunedì e giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 
alle 18.00
martedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13

SALE MARASINO

Ufficio Anagrafe
Da Lunedì a Venerdì dalle ore 9:00 alle ore 12:30

Martedì e Mercoledì dalle ore 14:00 alle ore 17:00
Sabato dalle ore 9:
00 alle 12:00

SULZANO
Ufficio Anagrafe
Da Lunedì a Sabato dalle ore 8:
30 alle ore 12:00

TRAVAGLIATO
Ufficio Anagrafe
Da Lunedì a Sabato 
dalle ore 9:00 alle 12:00 ( Giovedì chiuso )
Giovedì dalle ore 16:00 
alle 18:00

TRENZANO
Ufficio Anagrafe
Da Lunedì a Venerdì dalle ore 9:
00 alle ore 12:30
Mercoledì dalle ore 17:00 alle 19:00
Sabato dalle ore 
9:00 alle 12:00

URAGO D'OGLIO
Ufficio Anagrafe
Da Lunedì a Venerdì 
dalle ore 10:00 alle 12:30
Mercoledì e Giovedì dalle ore 16:00 alle 18:
00
Sabato dalle ore 9:00 alle ore 12:00


ZONE
Sportello Unico
Da 
Lunedì a Giovedì dalle ore 9:00 alle 12:00, dalle 16:30 alle 17:30

Venerdì e Sabato dalle ore 9:00 alle 12:00

lunedì 5 novembre 2012

Sabato 10 novembre Dino Greco al Ken Damy

Tagli, sperperi, ruberie
e a pagare son sempre i più deboli

Oltre ai tagli e agli scandali della politica nazionale si allunga l'elenco delle vergogne della giunta cittadina retta dal patto Paroli-Rolfi, ovvero Compagnia delle Opere – Lega.
Mentre con la scusa di contenere la spesa del comune si operano pesanti tagli lineari:
  • Riduzione del servizio per l'assistenza agli anziani con la cassa integrazione alle assistenti domiciliari.
  • Taglio ai contributi per gli indigenti
  • Azzeramento del trasporto per disabili
  • Tagli alle scuole materne: riduzione delle sezioni, innalzamento a 29 bambini per classe, riduzione del personale a sostegno dei portatori di handicap
  • Sospensione del servizio mensa ai bambini delle famiglie che a causa della crisi sono in ritardo con i pagamenti delle rette
  • Chiusura dei centri di aggregazione giovanile
  • Blocco di tutte le liste per le richieste di accessi ai servizi
  • Riduzione degli appalti per la gestione del verde pubblico
  • Cassa integrazione per il personale dei musei cittadini
  • Chiusura del consultorio di via Baracca (rimangono due consultori familiari per l'intera città!)
Si sperperano soldi per opere inutili e costose:
  • la rimozione delle panchine dal centro storico
  • lo smantellamento della pensilina di Piazza Rovetta
  • la cancellazione delle Lam
  • il rifacimento della curva nord dello stadio Rigamonti
  • il progetto di piramide in piazza Tebaldo Brusato
  • il progetto di parcheggio sotto il Cidneo
e ancora balzano alla cronaca i buchi neri intorno alle grandi mostre organizzate dalla giunta Paroli con fiumi di denaro “regalati” ad Artematica o le inchieste intorno all'uso improprio delle carte di credito.
Parleremo di tutto questo
SABATO 10 NOVEMBRE
ore 15.00
presso Museo Ken Damy Corsetto Sant Agata, 22 Brescia
con
Fiorenzo Bertocchi (Segretario provinciale PRC)
Patrizia Moneghini (Segretaria Funzione Pubblica CGIL)
Dino Greco (Direttore di Liberazione)
Coordina Sebastiano Sorio (sezione Dell'Angelo-Ghetti PRC)

Durante l'iniziativa si raccolgono le firme
a sostegno della campagna referendaria.
Partito della Rifondazione Comunista Circolo Dell'Angelo - Ghetti



giovedì 9 febbraio 2012

pronto il video completo del primo incontro del minicorso di economia

Pubblicato integralmente su You tube il video del primo incontro con Giulio Palermo, suddiviso in 11 clip di una decina di minuti ciascuno. Qui sotto un sommario del contenuto di ogni clip.
A seguire il successivo piano di lavoro dei tre incontri rimanenti, con le date già fissate del secondo incontro (lunedì 27 febbraio) e del terzo (giovedì 29 marzo). Infine il contributo del docente di presentazione del corso. Buona visione.


MINI-CORSO DI ECONOMIA COL PROFESSOR GIULIO PALERMO


Incontro di Martedì 24 gennaio

Capitolo 1 - Clip 1

Come affrontare il problema:

  1. Taglio storico?

  2. Partire dall'attualità

    1. Cercare il colpevole?

    2. Diritto all'insolvenza?

Capitolo 2 – Clip 2

  1. La moneta unità di conto, mezzo di scambio, riserva di valore

  2. Introdurre elementi concettuali per spiegare la crisi

    1. Il baratto, la legge di Say e la critica di Keynes (in realtà di Marx)

Capitolo 3 – Clip 3

  1. La crisi: la moneta può sottrarsi allo scambio-baratto. La forma-denaro

  2. Nel capitalismo la crisi è una necessità economica, nelle società precapitalistiche la crisi dipende da fattori extra-economici.

  3. Il lavoro salariato tra gli elementi che aprono il problema della crisi

  4. La crisi: sovraproduzione o crollo in borsa? - La caduta del saggio di profitto

  5. Che cosa fa la moneta, che cosa fa la finanza nel nostro sistema

  6. Un capitalismo in senso moderno senza banca centrale non può esistere

  7. L'audit sul debito

Capitolo 4 – Clip 4

  1. La moneta come riserva di valore è già una forma di debito e di credito

  2. Il ruolo delle banche centrali e il loro potere di emettere moneta in esclusiva

  3. La banca di stato ostacola gli altri stati – il signoraggio

    1. Il signoraggio: stampa di moneta e inflazione

    2. La creazione di valore non sta nella moneta, ma nel lavoratore produttore della merce

    3. Spesa pubblica: tassazione o stampa di nuova moneta

    4. Stampa di nuova moneta: a chi far pagare

      1. Se lo stato restituisce alla banca centrale la moneta stampata – non c'è inflazione

      2. Se lo stato non restituisce la moneta stampata – c'è inflazione

Capitolo 5 – Clip 5

  1. Il carico della tassazione è deciso politicamente

  2. I ceti colpiti dall'inflazione: reddito fisso e banche

  3. La mistificante contrapposizione finanza brutto – economia reale bello

  4. Le oscillazioni di borsa sono solo redistribuzioni di ricchezza

  5. La situazione attuale è quella della banca centrale privata che presta soldi allo stato a interesse: appropriazione diretta di valore prodotto socialmente

  6. La banca centrale nasce come evoluzione del sistema bancario privato

  7. Il problema centrale: i soldi prestati sono restituiti alla banca centrale con gli interessi (come sempre se la banca centrale è privata); senza interessi o senza restituzione (se la banca centrale è pubblica)

Capitolo 6 – Clip 6

  1. Necessità storica delle banche e della banca centrale: fornire capitali a chi ne ha bisogno

  2. La moneta cartacea per fissare un valore univoco non garantito dalla moneta metallica

  3. Il controllo pubblico della moneta per controllare il processo produttivo.

  4. Il nodo è lo sfruttamento, che non viene intaccato dalla semplice nazionalizzazione.

  5. Profitto d'impresa e profitto bancario

  6. Rapporto tra sfruttamento capitalistico e crisi

  7. La contrapposizione è tra profitto e salario, non tra interesse bancario e salario

  8. Domanda dal pubblico: differenza tra moneta legata all'oro e moneta slegata dall'oro

  9. Dall'agente di cambio che custodisce monete d'oro al banchiere che presta i soldi non suoi

Capitolo 7 – Clip 7

  1. (continuazione diretta del clip 6: moneta slegata dall'oro) Stampa eccessiva di moneta cartacea: gli Stati uniti proclamano l'inconvertibilità.

  2. Con l'inconvertibilità cambia il rapporto di forza tra paesi. Il signoraggio USA

  3. Con l'inconvertibilità il signoraggio è pieno se i dollari cartacei non rientrano negli USA

  4. L'euro come tentativo di emulare il signoraggio del dollaro.

  5. L'inconvertibilità non ha cambiato i termini del signoraggio e dell'appropriazione.

  6. Gli Stati Uniti egemoni a livello finanziario anche se il dollaro non è convertibile.

Capitolo 8 – Clip 8

  1. Domanda: approfondire la differenza tra crisi di sottoproduzione di valori d'uso e crisi di sovrapproduzione di valori di scambio.

  2. Valore d'uso e valore di scambio. La logica del profitto è la logica del valore di scambio.

  3. Valore e tempo di lavoro.

  4. La logica del profitto è insensibile ed indipendente dal bisogno delle persone.

  5. Se il capitale non produce profitti il lavoratore ne paga le conseguenze.

  6. Crisi: Precapitalismo: mancano valori d'uso. Capitalismo: il capitale non si valorizza.

  7. Quale è la dinamica del saggio di profitto? La crisi è un problema del capitale. Il nostro problema è il capitalismo, che sfrutta anche quando non c'è la crisi.

  8. Affrontare il corso partendo dal valore d'uso e dal valore di scambio: aspetti monetari ed aspetti sostanziali del capitalismo.

  9. In che modo la finanza si appropria del valore senza entrare nel processo produttivo.

Capitolo 9 – Clip 9

  1. Domanda: esigenza di comprendere anche tecnicamente i meccanismi finanziari; e da dove viene la fede nella moneta e nel dollaro?

  2. Credere che si scopre la legge della gravitazione guardando un sasso.

  3. La questione di Bretton Woods ed i tecnicismi delle banche centrali sono fondamentali.

  4. Comprare o no i titoli direttamente è una grossa questione, ma non risolve niente di fondo.

  5. Domanda: quale politica economica domina oggi, come meccanica della finanza e della politica? la globalizzazione come incide sulla dinamica valore d'uso – valore di scambio?

  6. Domanda: l'aumento della produttività ci ha portato alla crisi del capitale.

  7. Palermo: aggiungerei quella del diritto all'insolvenza. Inoltre potrei fornire materiali.

Capitolo 10 – Clip 10

  1. Domanda: cosa fare operativamente? Risposta: si possono dare indicazioni a tutti i livelli, macroeconomici, geopolitici, ma sul che fare possiamo semplicemente discutere insieme.

  2. Intervento: partire dalla nostra cultura marxista, e poi, salendo, rapportarsi al contesto.

  3. Replica docente: sono perfettamente d'accordo con l'intervento del compagno.

    1. Partire da valore d'uso e valore di scambio.

    2. Il ruolo della moneta in Marx.

    3. Quale è il tipo di crisi: è una crisi finanziaria?

    4. Diritto all'insolvenza: schema più keynesiano che marxista.

    5. La contrapposizione non è tra monetaristi e keynesiani.

    6. Marx non affronta il problema del debito pubblico. Dobbiamo svilupparlo noi.

    7. La crisi dei debiti sovrani.

Capitolo 11 – Clip 11

  1. Sviluppare il problema de debito in due modi:

    1. Provare ad integrare Marx affrontando il debito in termini marxiani.

    2. Ripercorrere la storia del debito pubblico in Italia.

      1. Diritto all'insolvenza?

  2. Appropriarsi di strumenti critici di valutazione: non pago

    1. Sinistra radicale

    2. Goldmann Sachs

  3. Questioni organizzative del corso


La scansione definitiva definitiva del corso:


Lunedì 27 febbraio:

CRISI, SFRUTTAMENTO E DEBITO. UNA PROSPETTIVA MARXISTA

L’incontro intende fornire una guida teorica al pensiero di Marx e al dibattito marxista sui rapporti tra crisi economica e sfruttamento dei lavoratori. Questi elementi teorici sono poi utilizzati per spiegare la caduta del saggio di profitto, il ruolo della moneta, della finanza e del credito, i processi di globalizzazione e mercificazione e l’attuale crisi dell’accumulazione capitalistica mondiale.


Giovedì 29 marzo:

DEBITO PUBBLICO, DEFAULT E RAPPORTI DI CLASSE

L’incontro è dedicato all’analisi storica della formazione del debito pubblico in Italia, al ruolo svolto dallo stato nel processo di sviluppo capitalistico dal dopoguerra a oggi e alle trasformazioni istituzionali che hanno portato all’indipendenza della banca centrale e all’entrata nell’euro. L’attenzione si sofferma, in particolare, sul dibattito teorico e politico che ha accompagnato questo processo, per lungo tempo incentrato sulla contrapposizione interna all’economia borghese tra neoliberisti e keynesiani. Questa analisi storica e teorica ci consente infine di discutere criticamente le risposte alla crisi suggerite dalle forze istituzionali di destra e di sinistra e di confrontarle con le istanze più radicali sviluppate dalle forze antagoniste e anticapitaliste.


Data da definire nel mese di aprile:

NASCITA E MORTE DELL’EURO

In questo incontro discutiamo le funzioni storiche dell’unione economica e monetaria nel processo di disciplinamento del lavoro in Europa. A questo fine, analizziamo i principi di funzionamento dell’Unione europea e delle sue principali istituzioni, il processo che ha condotto all’euro, i rapporti interni all’Europa e quelli con gli altri poli capitalistici mondiali. La natura doppiamente restrittiva, monetaria e fiscale, delle istituzioni europee è poi messa in relazione con la trasmissione della crisi finanziaria americana, che si è riversata dapprima sulle banche europee, poi sugli stati più deboli dell’Unione e infine sui popoli di questi stati. Contro la vecchia ricetta di far pagare al lavoro le contraddizioni del capitale si delineano però anche scenari per un’uscita anticapitalista dalla crisi, attraverso processi di collettivizzazione e demercificazione che mettano alle corde il mercato, il capitale e il primato della finanza, per lasciare spazio alla soddisfazione dei bisogni umani e all’emancipazione della classe lavoratrice.


Oltre a questa scansione voluta dal professor Palermo, anche con i contributi emersi dal confronto con i partecipanti al primo incontro, il professore ha illustrato il quadro politico culturale in cui egli si muove, facendo precedere il programma da questa premessa:


Uno spettro si aggira per l’Europa, lo spettro di un popolo informato, consapevole e pronto a lottare. Nel novembre 2011, la sola minaccia di dare la parola al popolo greco, attraverso un referendum che, per una volta, avrebbe privato banchieri e affaristi del loro diritto insindacabile di decidere per noi, ha fatto crollare le borse di mezzo mondo. Subito, la finanza, i gruppi imprenditoriali e i loro rappresentanti politici hanno serrato le file per riaffermare chi decide, quali sono gli interessi che contano e in che modo devono essere difesi. Non ovviamente attraverso l’esplicitazione degli opposti interessi di classe, ma in nome del buon governo, della necessità oggettiva di salvare il capitalismo e della vecchia storia secondo cui, per il bene di tutti, si deve aiutare il capitale.

Contro questa concezione mistificata, dobbiamo attrezzarci anche teoricamente, riprendendo le armi della critica scientifica. Solo una coscienza politica capillare di ogni uomo e ogni donna vittime dello sfruttamento capitalistico ci consentirà di lottare per la nostra emancipazione economica e sociale. Non abbiamo bisogno di politici che minaccino di interpellare il popolo per avere accesso ai club dei potenti. Quello che ci serve è una coscienza di classe che ci consenta di prenderci la parola ogni volta che i nostri diritti sono violati, che ci porti a costruire percorsi di lotta radicale e antagonistica e che ci aiuti a ragionare sui modi per superare questa società in cui esistiamo solo come strumenti di valorizzazione del capitale.

La coesione sociale, la genuflessione al mercato e il governo dei tecnici non sono affatto necessità oggettive, ma obiettivi di parte, di chi sfrutta e comanda, e non ha certo interesse ad aprire uno scontro, o un confronto, con chi invece non riesce nemmeno ad esprimere i propri disagi. Perché una cosa è certa: quando riusciremo finalmente a dire la nostra, non sarà per servire meglio il capitale, ma per liberarci dalle sue catene. Per questo, cominciamo a confrontarci, abbattiamo il velo mistificatorio della teoria economica borghese e poi: abbattiamo il capitalismo.”

sabato 21 gennaio 2012

Formigoni si dimetta - comunicato stampa di Rifondazione Comunista

COMUNICATO STAMPA
LOMBARDIA, CASO PONZONI, FERRERO - BOGHETTA(PRC – FDS): «FORMIGONI SI DIMETTA.
ENNESIMO EPISODIO DIMOSTRA PESSIMO LIVELLO DELLA GIUNTA REGIONALE: QUANTI ALTRI SCANDALI DOVRANNO TOLLERARE I CITTADINI LOMBARDI?»


Paolo Ferrero, segretario nazionale e Ugo Boghetta, segretario regionale di Rifondazione comunista – Federazione della Sinistra, intervenendo sul caso Ponzoni in Regione Lombardia, hanno dichiarato:

«La Regione Lombardia non è per niente pulita: Formigoni prenda atto delle sue responsabilità e si dimetta. Il caso dell’ex assessore Ponzoni è solo l’ultimo di una serie davvero troppo lunga: lo scandalo tangenti e l’arresto di Piergianni Prosperini, la questione delle firme false e lo scandalo rifiuti che ha portato all’arresto dell’ex assessore Nicoli Cristiani, per non citare tutti i consiglieri indagati o coinvolti a vario titolo in numerose inchieste giudiziarie. Quanti altri scandali dovranno ancora tollerare i cittadini lombardi? Il comportamento di Formigoni è vergognoso: altro che mele marce e disegni della sinistra, la verità è sotto gli occhi di tutti. C’è un grave problema etico al Pirellone: i suoi vertici politici ne sono responsabili».